L’ IMPORTANZA DEI PARCHI PER CONTENERE IL CONSUMO DI SUOLO, SOPRATTUTTO NEL VIMERCATESE

Nel documento in approvazione sull’integrazione del Piano Territoriale Regionale (PTR) alla nuova norma per la riduzione del consumo di suolo, si descrive il contesto del Vimercatese. Una zona ancor più a rischio a causa della minor presenza di aree protette.

Nel documento (visibile a questo link) ed in particolare nei criteri di orientamento specifici per ambiti territoriali si parla a pag. 121 del Vimercatese.

Cosa potrebbe succedere

Si legge che "nella zona del Vimercatese, l’estensione delle aree agricole assume un buon grado di strutturazione e compattezza, con una qualità dei suoli omogeneamente alta" e per di più che si è "in presenza di possibilità rigenerative".




Purtroppo però si sottolinea che "l’entità delle trasformazioni ammesse dai PGT, su suolo libero, assume un rilievo dimensionale significativo".



C’è poi un ulteriore problema: "in alcuni casi, inoltre, le previsioni di trasformazione sembrano consolidare le tendenze conurbative già in atto".




Cosa manca

L'elemento chiave che caratterizza il problema del consumo di suolo nel Vimercatese è questo: "In quest’area della Brianza è meno forte il livello di tutela ambientale delle aree libere, affidata prevalentemente ad alcuni PLIS e alla presenza, sul confine est, del Parco Regionale dell’Adda Nord".



Tutela meno forte in confronto non solo ad altre province (vedi ad esempio il Sud Milano meno consumato grazie al suo Parco Agricolo) ma anche rispetto al nord della provincia di Monza e Brianza, dove si sottolinea che il sistema delle tutele ambientali garantisce di più il contenimento del consumo di suolo.
Ne segue che: "Il rischio di una maggiore tendenza urbanizzativa, indotta dalla maggiore presenza di aree libere, è quindi più forte".

Cosa non dovrebbe più succedere

Dopo la richiesta di fallimento della società, speriamo possa essere definitivamente accantonato un ulteriore problema citato: "Le pressioni e le aspettative di trasformazione delle aree potrebbero ulteriormente accentuarsi per effetto dei nuovi gradi di accessibilità connessi al completamento della Pedemontana, che attraverserà trasversalmente questo territorio"



Cosa serve

È chiaramente scritto: "La riduzione del consumo di suolo deve, pertanto, essere finalizzata al consolidamento delle - sempre più rare - aree agricole".
Meglio ancora, a nostro avviso, sarebbe l’ “azzeramento” del consumo di suolo libero in generale,  perché dove c’è già un malato cronico non servono ulteriori piccole “infezioni”.

L’obiettivo, per noi minimo, indicato nel documento è: "Le previsioni di trasformazione devono, prioritariamente, essere orientate alla rigenerazione e, solo a fronte dell’impossibilità di intervento, optare per consumi di suolo utili"

Ma non basta perché poco dopo si precisa comunque un’ulteriore eccezione: "La presenza di alcuni poli di scala provinciale (Vimercate e Agrate Brianza) potrebbe determinare la necessità di individuare delle eccezioni nell’applicazione della soglia di riduzione del consumo di suolo, laddove la rigenerazione urbana non riesca a rispondere alla necessità di erogazione di servizi di scala sovralocale o all’insediamento di attività strategiche di supporto al sistema economico locale".

E’ fondamentale però che prima di ricorrere a tali eccezioni, si faccia una completa indagine dei fabbisogni e delle disponibilità già presenti sul territorio nel considerevole numero di appartamenti sfitti e di capannoni vuoti, incompleti e abbandonati.